Rinomata specialità siciliana di origine araba
Il piatto che sto per proporvi è una rivisitazione povera di un
piatto che veniva preparato dai Monsù, i cuochi delle famiglie
aristocratiche, che erano richiestissimi e famosissimi nel 1800. La
ricetta delle “Sarde a Beccafico” è liberamente ispirata a quella del
beccafico, un uccelletto (ghiotto di
fichi...da qui il nome) cotto al forno ripieno di mollica, uvetta e
pinoli, che i Monsù erano soliti preparare per soddisfare il fine
palato dei nobili siciliani.
Poichè la fama di tale piatto si era rapidamente diffusa fra le
povere genti, i pescatori decisero che avrebbero sostituito la
selvaggina con il più economico pesce azzurro e poichè le sarde
abbondano sulle coste della trinacria, divennero il pesce prescelto per
tentare di eguagliare la nobile ricetta.
Inutile dire che il tentativo diede ottimi risultati tanto che le
Sarde a Beccafico si sono conquistate non solo il titolo di ricetta
tipica della cucina siciliana, ma ne esistono anche svariate varianti a
seconda della provincia in cui ci si trova.
Se questa simpatica storia su come l’ingegno riesca talvolta a
vincere sulla ricchezza vi ha incuriosito, vi spingo a tentare almeno
una volta a preparare questa pietanza che a differenza di quanto possa
sembrare deve tutto il suo fascino ed il gusto ad un equilibrio molto
fragile che è diffcile ricreare. Quindi se la prima volta non
conseguirete il risultato sperato, non demordete, provate e riprovate
ancora!
L’occorrente necessario per realizzare questa ricetta sono le sarde,
il pangrattato, qualche acciuga, uva passa e pinoli, tutti ingredienti
facilmente reperibili a buon mercato.
Ingredienti per preparare le Sarde a Beccafico
Kg. 1,200 di sarde a linguata
gr. 200 circa di pangrattato
4 acciughe sottolio
gr. 100 di passoline e pinoli
foglie di alloro
un limone
una arancia
un cucchiaio di zucchero
Olio, Sale e pepe
PREPARAZIONE: Abbrustolire il pangrattato in padella, senza olio e
con fiamma molto bassa, rimescolando in maniera che non si attacchi al
fondo della padella, non appena dorato condite con olio aggiungendo le
acciughe sciolte a vapore, i pinoli, le passoline ed un pizzico di
sale.
Dopo aver pulito le sarde a linguata, togliendo la testa e le lische
(mi raccomando a non tagliare le code), apritele a libro e riempitele
con un cucchiaino della mollica condita ed arrotolatele in modo che la
coda resti in alto e sistemandole una accanto all’altra, separate da una
foglio di alloro, in una teglia unta di olio. Condire con sale e pepe,
una spolverata di zucchero, un filo d’olio e poi versare il succo
dell’arancia e del limone spremuti. Passate a forno caldo per circa 10
minuti. Servitele fredde!
Anche in questo caso, se non siete abili nel preparare il pesce vi
suggerisco di far pulire e deliscare le sarde in pescheria ricordando
di non tagliare le code il loro compito nella ricetta è quello di
ricordare, al momento di servire,le code dei beccafichi.
Le Sarde a Beccafico sono un piatto povero ma ricco di sapore, che
si apprezza al meglio se servito freddo o leggermente tiepido, ma mai
appena sfornato, e che si sposa bene con un buon vino bianco secco.
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